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Walk in Balance 7- 8 giugno 2025


Walk in Balance nasce dalle intuizioni e dalle esperienze di due professionisti, Fabrizio Lorenzoni e Fabiola Angeli, rispettivamente Osteopata e Medico. L’ambizioso obiettivo è dare al praticante una formazione a 360° gradi sulla prevenzione primaria e mantenimento del benessere, partendo da un concetto espresso dai medici antichi i quali dicevano:  “Prima di curare qualcuno chiedigli se è disposto a rinunciare a ciò che lo ha fatto ammalare” intendendo con queste parole la compliance necessaria al raggiungimento dell’obiettivo. Spesso il concetto di salute viene rappresentato da un’immagine costituita da un triangolo e delle circonferenze in rappresentanza del complesso equilibrio tra l’area  strutturale, quella metabolica e quella psicologica.

I rapporti fra gli ambiti rappresentati dalle circonferenze sviluppate sui lati del triangolo servono ad introdurci nella visione secondo cui un pensiero o un’emozione possono essere forma somatica e come altrettanto una forma somatica può essere un pensiero o un’emozione, entrambi condizionati e condizionanti i vari metabolismi.

Pulire gli organi dalle tossine, pulire la mente dai pensieri tossici, pulire la struttura dai disequilibri, può essere impegnativo o impossibile a seconda di come ci si approccia al percorso.

Lo studio e la comprensione dei concetti che sono alla base dell’equilibrio e dei complessi meccanismi su cui esso poggia le proprie basi, si sono fatti strada nella mente dei fondatori di Walk in Balance grazie all’incontro delle loro rispettive esperienze, formazioni, conoscenze e competenze, che hanno saputo donare l’una all’altro, associando, integrando e sperimentando insieme.

Dalla perdita più o meno importante dell’equilibrio, che parlando di salute chiamiamo “omeostasi”, scaturisce quella che definiamo “malattia”. Il disequilibrio è conseguente ad una complessa sinergia tra fattori emotivi, biochimici e strutturali legati a comportamenti che fissano quelle energie definite “somatizzazioni” le quali richiedono una serie di “compensi” fuori dai quali scaturisce la malattia.

Ogni passo è una meta

qual’è la differenza tra camminare con il Walk in Balance anziché correre o camminare con altre modalità?

….. non credo che si possa generalizzare, ma potremmo dire che il 2P/B sta al volo di un aliante come il correre o camminare cittadino  sta a quello di un aereo di linea.

Se l’individuo è un’unità indivisibile mente-corpo-spirito, per il suo benessere non possiamo occuparci di una sola parte, non possiamo quindi basare il nostro benessere solo su una sana alimentazione collegata alla corretta attività fisica. Il bisogno di socialità richiede una buona gestione dei rapporti interpersonali che non deve spingerci ad interpretare un ruolo diverso da quello che effettivamente siamo. 

Per imparare a rilassare profondamente corpo e mente non servono complicati percorsi di meditazione orientale, la natura è e può essere la maestra ottimale. Probabilmente il nostro respiro è un ponte tra il volontario e l’involontario e non a caso è alla base sia delle attività fisiche che meditative.

“Quello che mi ha sorpreso di più negli uomini dell’Occidente è che perdono la salute per fare i soldi e poi perdono i soldi per recuperare la salute. Pensano tanto al futuro che dimenticano di vivere il presente in tale maniera che non riescono a vivere né il presente né il futuro.  Vivono come se non dovessero non morire mai e muoiono come se non avessero mai vissuto.” 

                                                                                      Dalai Lama

Come giustamente osserva il Dalai Lama viviamo seminarcotizzati, impegnati come automi a raggiungere degli obiettivi che probabilmente non sono i nostri e non riusciamo a renderci conto che stiamo recitando una parte che non è la nostra. Darsi il tempo per acquisire quella necessaria consapevolezza, per fare le scelte che ci riguardano nel profondo, è l’unica strada per ritrovare quell’armonia e quell’equilibrio su cui costruire il nostro benessere. 

L’equilibrio emotivo si sviluppa nell’ambiente più idoneo al nostro sentire, permette una migliore gestione delle emozioni, migliora le nostre capacità di comunicazione favorendo le relazioni con gli altri, dobbiamo solo darci il tempo necessario. 

Il benessere fisico e psicologico sono una cosa sola che si riflette su un sistema immunitario più forte rendendoci più sani e longevi. Ci sono delle regole da seguire? Nulla di costrittivo altrimenti ci faremmo solo del male, però seguire dei suggerimenti che vanno indossati e personalizzati può essere utile.

La moderna società che vuol farci credere dogmaticamente alla tecnologia ci ha trasformato in tanti automi multifunzione con scarsa capacità di concentrazione e basso spirito critico. 

Le ricerche condotte dalla Dott.ssa Sandra Bond Chapman ci confermano quanto sia importante ritrovare sani stili di vita in cui la concentrazione su ciò che si fa in quel momento (qui ed ora) è la migliore meditazione possibile.

La Chapman spiega che il cervello è programmato  per far bene una cosa alla volta ed il controllo neuronale imposto da attività contemporanee oltre a  produrre risultati modesti e imprecisi, biologicamente aumenta la produzione di cortisolo.

Prevenire è meglio che curare

Camminare, Mangiare, Dormire, Parlare, Pensare, Sentire, Amare, Sognare, Condividere il sogno di un ambiente naturale e sociale rispettoso nei confronti di tutti.

Quando è il caso di parlare di alterazione dell’equilibrio psicofisico indotto dalla malattia o viceversa parlare di malattia indotta dal disequilibrio psicofisico? 

La malattia, come generalmente viene definita, deriva dall’alterazione degli equilibri interni ed esterni a noi. La complessa interazione tra i fattori emotivi, comportamentali, strutturali e biochimici, è la base del nostro stato di salute come la sua comprensione è la base da cui partire per attuare comportamenti più salutari ed evitare dannose strutturazioni della  “somatizzazione”. 

Le così dette Medicine Non Convenzionali vengono accusate di agire esclusivamente sul tanto bistrattato “effetto Placebo”. Evito di entrare in merito a questa assurda diatriba che tratterò più avanti, quello che invece ritengo importante è come la multidisciplinarietà conseguente alle diverse esperienze permetta di giungere ad una visione dell’essere umano come un “unicum” dal punto di vista delle connessioni corpo/mente. 

In questa modesta rubrica una serie di brevi articoli caratterizzati dalla semplicità di lettura, con lo scopo di “appassionare” all’argomento salute chiunque abbia un minimo interesse.

Fabiola ed io proveniamo da studi ed esperienze diverse ma ci accomuna la passione per la salute attraverso lo stile di vita ed in questo ambito ci piace molto trattare la “demedicalizzazione”  della prevenzione primaria. 

Chiunque sia riuscito a mantenere, o abbia sviluppato un minimo spirito critico, si rende conto della costante manipolazione a cui siamo sottoposti. Se si possiede una pur sommaria conoscenza sufficiente a stimolare quella consapevolezza della realtà che ci circonda, avremo anche la curiosità e la voglia di conoscere aspetti “meno canonici” della vera prevenzione primaria. Con questi semplici articoli cercheremo quindi di stimolare proprio quella curiosità e quella voglia di conoscere per stare meglio.

Il nostro obiettivo è l’educazione alla prevenzione primaria. 

Tutti sappiamo che è meglio prevenire che curare, parole dette anche da chi fuma, fa abuso di alcolici é sedentario e in sovrappeso, ma sappiamo bene che le parole non bastano. 

Il Medico del futuro non darà medicine, ma invece motiverà i suoi pazienti ad avere cura del proprio corpo, alla dieta, ed alla causa e prevenzione della malattia dice Thomas Alva Edison.

L’obiettivo di Walk in Balance è educare alla vera prevenzione che non si ferma alla dieta, ma si impegna a dare delle conoscenze, teoriche e pratiche, in merito alla fisiologia dell’essere umano, al suo rapporto ed interazioni con l’ambiente, perché solo la conoscenza può darci quella necessaria consapevolezza che ci responsabilizza e non ci rende facili “prede” di chi fonda i propri interessi sulla nostra malattia più che sulla nostra salute.

In una società sana e democratica la prevenzione e la promozione della salute dovrebbero essere il primo obiettivo della politica. Educare a prendere coscienza dei fattori di rischio comportamentali che possono essere modificati, sul contrasto alle disuguaglianze e su ciò che determina la salute a livello sociale, economico e ambientale. Promuovere le scelte responsabili per il benessere di tutti permetterebbe un sensibile decremento della richiesta che grava sulle strutture sanitarie, che al momento fanno sempre più fatica a dare delle risposte adeguate alla popolazione.

Un popolo sano spende molto meno in sanità e quei soldi potrebbero essere reinvestiti nel miglioramento delle strutture sanitarie pubbliche, aumentando così anche l’efficienza della cura.

Walk in Balance una filosofia per il benessere a 360°

Ogni passo è una meta, ma l’obiettivo non è percorrere un sentiero segnato da altri, piuttosto trovare la propria strada facendo attenzione ai giusti compagni di viaggio.

Walk in balance fa riferimento alla celebre frase di Leonardo da Vinci “raro cade chi ben cammina”, ma sottintende anche un cammino inteso come stile di vita. Se la corretta postura ha delle leggi di base che sono l’equilibrio, l’economia ed il confort, lo stile di vita non è da meno e richiede un perfetto equilibrio tra psiche, struttura e biochimica.

Il gruppo che abbiamo fondato come walk in balance è costituito da varie professionalità che si occupano dello studio di forme di movimento semplici, economiche e fattibili da tutti, collegate a stili di vita più sani per dare al cittadino comune l’opportunità, se vuole, di migliorare il proprio benessere in maniera semplice e raggiungibile.

Struttura, Psiche, Biochimica, sono gli elementi a cui si fa riferimento quando si parla di salute e benessere, l’equilibrio di questi elementi è infatti una condizione imprescindibile per la nostra salute. Tutti noi conosciamo l’importanza di questo equilibrio, ma occorre chiederci se facciamo abbastanza perché questo avvenga.

L’economia del cammino fa riferimento ad una legge fisica, che, pur nella sua complessità, è facile da esporre:- ridurre al minimo fisiologico le accelerazioni (positive e negative) durante la deambulazione e sempre nel rispetto della fisiologia ridurre al minimo le sinusoidi della deambulazione nei tre piani.  In parole più semplici, l’uomo moderno cammina come se si spostasse su una ruota quadrata; l’obiettivo di walk in balance è quello di riportare l’uomo al fisiologico passo rotondo frutto della naturale evoluzione in ambiente naturale.

L’equilibrio del cammino fa riferimento alla capacità di contestualizzare al momento, all’ambiente esterno ed interno la posizione di ogni segmento del corpo in forma dinamica al fine di interagire con la forza di gravità e con le accelerazioni che il movimento stesso comporta con il minimo impegno energetico.

Il confort fa riferimento alla posizione dinamica che risulta essere più economica in assenza di segnali minimi di dolore.

Definire il concetto di Postura in poche parole è pressoché impossibile, molti autori hanno tentato di farlo ma nessuno è mai riuscito a dare una definizione esaustiva. In maniera estremamente sintetica potremmo definire la Postura come la memoria della nostra storia che ci permette di reagire agli stimoli provenienti dall’ambiente esterno ed interno nella maniera per noi più idonea influenzata dalle nostre condizioni emotive e cognitive.

E’ per noi importante sapere che la nostra postura condiziona ed è a sua volta condizionata dal nostro stato emotivo, ma è altrettanto importante sapere che molte problematiche osteoarticolari sono strettamente correlate a vizi posturali. Gli studi più approfonditi ci permettono di comprendere che la postura non si lega solo agli aspetti meccanici del nostro corpo, ma si correla agli stati emotivi e a alla componente biochimica del nostro organismo.

La postura è la rubrica dei nostri appuntamenti passati e futuri è quindi importante utilizzarla bene. Camminare correttamente in postura migliora l’umore.

Il concetto indicato nel triangolo della salute, dove psiche, struttura e biochimica del nostro corpo, devono rispettare un comune equilibrio al fine di garantire salute e benessere è quanto mai valido nel rapporto tra una corretta postura dinamica (per esempio camminando bene) e una sensazione emotiva positiva.

Qualunque essere vivente, non solo gli umani, varia la propria postura in relazione al proprio umore, tanto è vero che possiamo comprendere lo stato emotivo di un nostro amico già guardando il suo modo di camminare e la sua posizione nello spazio.

La frenesia e la competitività della vita moderna ci portano spesso a dimenticare il rispetto per le nostre esigenze più profonde, sempre più spesso soffochiamo il nostro io più vero con dei compensi di tipo commerciale, come “regalarsi” l’ultimo smartphone o il braccialetto d’oro più quotato, magari facendo un finanziamento che andrà ad aggravare la nostra situazione economica già instabile. Questi atteggiamenti indotti dalla moderna società consumistica sono sempre meno rispettosi delle esigenze profonde di ciascun individuo, ma ogni cosa chiede il suo prezzo e la postura non fa eccezione.

Il disequilibrio emozionale indurrà dei compensi posturali che si sommeranno ai vizi di posizione determinati dalle attività lavorative che spesso impongono posture scorrette.

I compensi posturali indotti dal nostro modo di vivere con il tempo ci portano a sviluppare problematiche osteoarticolari anche importanti, il network interno al nostro organismo possiede dei collegamenti talmente fini che i feedback indotti possono svilupparsi in ogni direzione, collegando in maniera fine e costante ogni cellula del nostro corpo.

Varie ricerche hanno dimostrato che un corretto atteggiamento posturale ha la capacità di indurre una gestione positiva dell’emotività.

Ognuno di noi è portato a pensare che il camminare sia un’attività motoria talmente naturale da non aver bisogno di un esperto per migliorare questo gesto, purtroppo non è così, perché tutti noi siamo ormai figli del progresso tecnologico, il quale ha portato dei vantaggi, ma anche delle modifiche alla nostra vita talmente invasive da stravolgere la nostra “intelligenza motoria”.

Walk in balance si propone di approfondire gli studi già fatti e facilitare l’apprendimento per migliorare il nostro benessere.

Molti autori, dalla Dott.ssa F. Mezieres alla Dott.ssa I. Rolf, fino a Myers e altri ancora, descrivono l’interazione tra le varie parti del nostro corpo.

Nella nostra vita attuale siamo sempre meno attenti alla percezione del corpo, adesso sono le macchine a lavorare per noi e il nostro contatto con l’ambiente naturale è sempre meno frequente. Il progresso ci ha sicuramente fatto risparmiare molte fatiche fisiche ma ci sta allontanando sempre più dalla natura e dalla naturalità della nostra crescita.

Camminare su pavimenti levigati o su strade asfaltate non fa parte di quanto la nostra evoluzione ha previsto portandoci a diventare esseri umani, stiamo quindi pagando la nostra ignoranza motoria con compensi posturali sicuramente dannosi.

Il nostro sistema connettivo può essere assimilato, in maniera molto grezza, ai fili con cui il burattinaio muove le proprie marionette. Il sistema “connettivo”, come dice la parola, connette, ma le connessioni sono finemente influenzate da una miriade di fattori tra i quali in gran parte dai nostri sensi. La vista, l’udito, il tatto, il sistema cinestesico, ma anche l’umore e la deglutizione, esatto, anche la deglutizione e quindi tutto l’apparato stomatognatico incidono nella nostra postura.

Lo studio della Posturologia abbraccia talmente tante competenze che deve essere obbligatoriamente un lavoro di equipe dove l’Insegnante di Walk in Balance può essere un collaboratore prezioso.

La Postura obbedisce a tre leggi fondamentali, equilibrio, economia e confort, la posizione che assume la nostra testa rispetto al corretto allineamento vertebrale è essenziale per la salute di tutto il nostro sistema posturale, un’azione determinante nel posizionamento del collo e della testa viene svolta dalla lingua e dal suo utilizzo durante la deglutizione. L’appoggio principale del cranio è l’atlante, anteriormente, posteriormente e ai lati di questo fulcro si attivano moltissime linee di tensione il cui corretto equilibrio determina il corretto posizionamento della testa e del collo.  Sia la muscolatura linguale che la stimolazione che essa può avere in un punto preciso del palato possono determinare tensioni anomale e quindi un cattivo posizionamento della testa.

In un delicato equilibrio, come quello del posizionamento posturale dei vari segmenti del corpo, la testa, che ha un peso variabile dai 4 ai 6 Kg, riveste una grande importanza in quanto si trova nella parte più alta del corpo e quindi distante da punto di appoggio (piedi), ogni suo sbilanciamento viene quindi amplificato proprio dalla sua particolare collocazione.

Camminare bene

Si dice che la camminata sia un atto spontaneo e per questo impossibile da correggere. Si dice anche che la camminata sia un tratto distintivo di ogni individuo e per questo l’atto più naturale che compie l’uomo.

Il nostro punto di vista si discosta molto da queste generalizzazioni, forse troppo semplicistiche, senza per questo volerci porre sul pulpito della verità. Lo studio della postura è molto vasto e complesso e si lega a molti ambiti come la vista, l’udito, l’apparato vestibolare, il sistema stomatognatico, la respirazione, l’appoggio podalico, la capacità percettiva, lo sviluppo coordinativo, la parte emotiva. Inoltre l’attitudine ad assumere certe posizioni nello spazio si riflette sull’umore, sui metabolismi, sul sistema endocrino, sul sistema immunitario e inoltre sull’immagine sociale.

Il cammino nasce dall’esigenza di spostarci, per fame, difesa, attacco; è un atto che si è evoluto nel corso di milioni di anni affinando tutti gli aspetti che lo costituiscono in relazione ad un ambiente naturale. Da pochi anni invece l’uomo si è inventato pavimenti, strade, città, fino ad arrivare alle automobili, compüter, televisioni, ascensori. Inoltre le persone si muovono sempre meno mangiando sempre di più e in maniera tutt’altro che naturale.

Ma allora cosa si intende per camminare bene? L’atto del cammino dovrebbe coinvolgere la gran parte dei gruppi muscolari, mentre l’abitudine a camminare su terreni cittadini levigati, con un utilizzo sempre minore del sistema percettivo ci porta a camminare in maniera “artificiale”, il bacino spesso si “siede” e altre volte si sporge anteriormente in maniera eccessiva, durante il cammino diventa un tutt’uno con il busto, bloccando di fatto ogni attività vertebrale, le braccia non oscillano più e vengono trasportate come pesi inattivi. I piedi vengono utilizzati come sostegni passivi perdendo così la loro importante funzione recettoriale di organi di senso.

Le braccia, che nell’uomo sono divenute arti superiori, per quanto riguarda il buon cammino dovrebbero comportarsi come arti anteriori oscillando controlateralmente agli arti inferiori, la testa dovrebbe essere ben in linea con il corpo e non protesa in avanti, tutto il corpo dovrebbe avere una perfetta perpendicolarità con il centro di gravità evitando di inclinarsi in avanti, il tallone dovrebbe essere il primo contatto con il terreno e la punta dovrebbe scendere con il controllo muscolare in modo da ammortizzare lo spostamento del peso corporeo, il bacino dovrebbe mantenere tutti i sui complessi movimenti di rotazione e bascula come negli animali proprio per rendere il passo più fluido e “rotondo”. Le strategie articolari dell’arto inferiore devono variare gli angoli di lavoro rispetto al “cammino cittadino” .

In molte città stanno fortunatamente nascendo gruppi di cammino, questo è sicuramente positivo perché comunque camminare fa bene, soprattutto se si riesce a far muovere i sedentari. L’obiettivo di Walk in Balance è quello di fornire le basi per una tecnica di cammino rispettosa della fisiologia, in modo da aggiungere ai benefici del camminare quelli molto importanti del “camminare bene”.

Tensintegrità

I dolori articolari, mal di testa, mal di schiena, sono sempre più frequenti, il nostro modo di vivere, almeno quello più comune, ci porta a ricercare le vie più brevi, una pillola, una iniezione, l’obiettivo è soffocare il sintomo.

Probabilmente per il prossimo futuro questo modo di interpretare la vita sarà quello vincente, in quanto apparentemente più comodo, ma ci sono anche altri approcci, più adatti a persone che non vogliono più imbottirsi di chimica, a meno che non ce ne sia una vera necessità.

Da un punto di vista meccanico la postura riguarda la capacità di posizionare i vari segmenti del nostro corpo in relazione alla forza di gravità in modo da essere tra loro in equilibrio, consumare il minimo di energia e dare un confort alla nostra persona.

La postura è condizionata da una moltitudine di fattori tra cui l’umore, diventa quindi importante comprendere che una rieducazione posturale non può limitarsi alla sola azione meccanica, ma prendere in considerazione un’attività che possa essere contemporaneamente valida sotto vari aspetti. È anche vero che il riallineamento posturale, quando ben eseguito, porta ad un miglioramento dell’umore, per cui il detto “mens sana in corpore sano” risulta sempre attuale.

Oggi il mondo si divide in paesi tecnologicamente avanzati che stranamente soffrono delle così dette “malattie del benessere” e paesi dove la fame e le malattie contagiose sono il problema maggiore.  In quei paesi meno sviluppati tecnologicamente, le persone sono ancora più vicine ad una vita più naturale e raramente soffrono di mal di schiena e dolori articolari; sono molti gli autori che portano questo esempio come punto di partenza per spiegare l’importanza di un corretto allineamento posturale.

In questo contesto è importante conoscere almeno sommariamente il concetto di tensegrità. Richard Buckminster Fuller, la cui filosofia può essere compresa dalle parole di una sua citazione “Non cambierai mai le cose combattendo la realtà esistente. Per cambiare qualcosa, costruisci un modello nuovo che renda la realtà obsoleta.”, ha coniato questo termine.

Walk in Balance

Praticabile da chiunque in armonia con l’ambiente naturale, divertente, rilassante, studiato per il nostro benessere a 360 gradi si integra con il  Forest Bathing con l’immersione benefica nella natura a cui aggiunge i vantaggi di un’educazione alla dinamica posturale. 

L’equilibrio nel corpo e nella psiche

L’energia della foresta di faggio svolge un’azione positiva sia sul sistema immunitario che sulla nostra psiche, il riequilibrio posturale ci aiuta a percepire il nostro corpo e a sfruttare meglio il grande beneficio dato dalle emissioni elettromagnetiche delle piante.

Il benessere è figlio della storia dell’uomo 

Il nostro benessere ci ricorda di essere figli della nostra storia e benché tutti noi conosciamo l’importanza  dell’equilibrio tra gli elementi costituenti la salute occorre chiederci se facciamo abbastanza e nella giusta maniera per realizzarlo. Tutti noi sappiamo cosa ci propone l’industria alimentare, come sappiamo quali danni ci portano sia lo stress cittadino che la sedentarietà, ma spesso le soluzioni sono peggiori del problema.

Walk in Balance
Praticare il Walk in balance è utile per tutti coloro che vogliono acquisire uno stile di vita sano escludendo ogni stress di tipo competitivo in un’ottica più naturale. Questa disciplina nasce da decenni di studio del rapporto tra postura, movimento e problematiche di tipo osteo-articolare e metabolico, a questo studio si unisce quello dello Shinrin-Yoku, ovvero “Bagno-doccia nella foresta”, conosciuto anche come Forest Bathing.

Il principio su cui si basa il walk in balance è la stimolazione degli schemi motori di base (ancestrali) della deambulazione quadrupedica fino a quella bipede.

I benefici del Walk in Balance

Walk in Balance prende in considerazione l’essere umano nel suo insieme inscindibile, dove psiche, struttura e biochimica, sono solo definizioni per facilitare lo studio accademico, ma che non hanno nessuna separazione nel mondo reale.

Importanti risultati sono stati ottenuti nelle problematiche articolari, ma anche in quelle metaboliche e psicologiche.

L’incontro del 7-8 giugno 2025

Il corso si svolge presso l’Hotel le Macinaie. La lezione pratica si svolgerà lungo i percorsi nella faggeta. Gli insegnanti introdurrnno il concetto di controllo posturale attraverso la percezione del proprio corpo. Evitando qualunque atteggiamento che possa irrigidire verranno ricercati quegli equilibri dinamici tra i vari segmenti del corpo. Cercheremo di trovare la giusta coordinazione di base tra i quattro arti, il busto ed il bacino. Molta attenzione verrà data all’utilizzo corretto del piede. Una buona respirazione ci permetterà di metterci in relazione all’ambiente ……………… 

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