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Walk in Balance una filosofia per il benessere a 360°

Ogni passo è una meta, ma l’obiettivo non è percorrere un sentiero segnato da altri, piuttosto trovare la propria strada facendo attenzione ai giusti compagni di viaggio.

Sardegna, estate 2012

Due giovani donne, una Medico e l’altra Fisioterapista, entrambe esperte nel Walk in Balance, hanno guidato un gruppo di persone nei sentieri selvaggi della meravigliosa Barbagia. 10 giorni in cui ambiente, postura, movimento, alimentazione, meditazione, filosofia di vita, si sono amalgamate fino ad essere un tutt’uno con l’unico obiettivo di migliorare lo stato di benessere di ognuno dei partecipanti.

Veneto, estate 2011

Alleghe La felicità di una giovane donna che con il Walk in Balance è riuscita ad affrontare un percorso fino ad allora da lei ritenuto impossibile. Una fantastica settimana in cui ambiente, postura, movimento, alimentazione, meditazione, filosofia di vita, si sono amalgamate e hanno permesso di affrontare e superare le salite del Monte Civetta utilizzando quell’essenziale equilibrio psico-fisico necessari ad affrontare qualunque ostacolo che la vita ci pone di fronte.

Piemonte, estate 2013

Balme, dove il tempo si è fermato e regala una dimensione di pace. Addestramento degli insegnanti di Walk in Balance svolto a Pian della Mussa a circa 2000 mt sul livello del mare. Il M° Enea Berardo, la Dott.ssa Simonetta Del Testa, il M° Emanuele Betti hanno coadiuvato i fondatori di Walk in Balance nell’aggiornamento degli insegnanti nella meravigliosa cornice delle Alpi.

Il M° Enea Berardo è un’icona tra gli insegnanti di Walk in Balance. Una foto a ricordo della presentazione della sua scuola Torinese.

Toscana, estate 2014

Nell’incantevole scenario delle antiche miniere di ferro, all’Isola D’Elba, la Dott.ssa Fabiola Angeli (Fondatrice WIB) controlla la corretta esecuzione di un esercizio da parte di due partecipanti.

Spagna, Canarie estate 2017

Una delle bellissime spiagge de La Palma, Fabrizio Lorenzoni (Osteopata e fondatore WIB) mentre si allena sul bagnasciuga di una baia che si affaccia sull’oceano.

Walk in balance fa riferimento alla celebre frase di Leonardo da Vinci “raro cade chi ben cammina”, ma sottintende anche un cammino inteso come stile di vita. Se la corretta postura ha delle leggi di base che sono l’equilibrio, l’economia ed il confort, lo stile di vita non è da meno e richiede un perfetto equilibrio tra psiche, struttura e biochimica.

Il gruppo che abbiamo fondato come walk in balance è costituito da varie professionalità che si occupano dello studio di forme di movimento semplici, economiche e fattibili da tutti, collegate a stili di vita più sani per dare al cittadino comune l’opportunità, se vuole, di migliorare il proprio benessere in maniera semplice e raggiungibile.

Struttura, Psiche, Biochimica, sono gli elementi a cui si fa riferimento quando si parla di salute e benessere, l’equilibrio di questi elementi è infatti una condizione imprescindibile per la nostra salute. Tutti noi conosciamo l’importanza di questo equilibrio, ma occorre chiederci se facciamo abbastanza perché questo avvenga.

L’economia del cammino fa riferimento ad una legge fisica, che, pur nella sua complessità, è facile da esporre:- ridurre al minimo fisiologico le accelerazioni (positive e negative) durante la deambulazione e sempre nel rispetto della fisiologia ridurre al minimo le sinusoidi della deambulazione nei tre piani. In parole più semplici, l’uomo moderno cammina come se si spostasse su una ruota quadrata; l’obiettivo di walk in balance è quello di riportare l’uomo al fisiologico passo rotondo frutto della naturale evoluzione in ambiente naturale.

L’equilibrio del cammino fa riferimento alla capacità di contestualizzare al momento, all’ambiente esterno ed interno la posizione di ogni segmento del corpo in forma dinamica al fine di interagire con la forza di gravità e con le accelerazioni che il movimento stesso comporta con il minimo impegno energetico.

Il confort fa riferimento alla posizione dinamica che risulta essere più economica in assenza di segnali minimi di dolore.

Fabrizio Lorenzoni al centro del Gompa di Merigar “La residenza della montagna di fuoco” Punto di riferimento della corrente Buddista Dzogchen

Definire il concetto di Postura in poche parole è pressoché impossibile, molti autori hanno tentato di farlo ma nessuno è mai riuscito a dare una definizione esaustiva. In maniera estremamente sintetica potremmo definire la Postura come la memoria della nostra storia che ci permette di reagire agli stimoli provenienti dall’ambiente esterno ed interno nella maniera per noi più idonea influenzata dalle nostre condizioni emotive e cognitive.

E’ per noi importante sapere che la nostra postura condiziona ed è a sua volta condizionata dal nostro stato emotivo, ma è altrettanto importante sapere che molte problematiche osteoarticolari sono strettamente correlate a vizi posturali. Gli studi più approfonditi ci permettono di comprendere che la postura non si lega solo agli aspetti meccanici del nostro corpo, ma si correla agli stati emotivi e a alla componente biochimica del nostro organismo.

La postura è la rubrica dei nostri appuntamenti passati e futuri è quindi importante utilizzarla bene. Camminare correttamente in postura migliora l’umore.

Il concetto indicato nel triangolo della salute, dove psiche, struttura e biochimica del nostro corpo, devono rispettare un comune equilibrio al fine di garantire salute e benessere è quanto mai valido nel rapporto tra una corretta postura dinamica (per esempio camminando bene) e una sensazione emotiva positiva.

Qualunque essere vivente, non solo gli umani, varia la propria postura in relazione al proprio umore, tanto è vero che possiamo comprendere lo stato emotivo di un nostro amico già guardando il suo modo di camminare e la sua posizione nello spazio.

La frenesia e la competitività della vita moderna ci portano spesso a dimenticare il rispetto per le nostre esigenze più profonde, sempre più spesso soffochiamo il nostro io più vero con dei compensi di tipo commerciale, come “regalarsi” l’ultimo smartphone o il braccialetto d’oro più quotato, magari facendo un finanziamento che andrà ad aggravare la nostra situazione economica già instabile. Questi atteggiamenti indotti dalla moderna società consumistica sono sempre meno rispettosi delle esigenze profonde di ciascun individuo, ma ogni cosa chiede il suo prezzo e la postura non fa eccezione.

Il disequilibrio emozionale indurrà dei compensi posturali che si sommeranno ai vizi di posizione determinati dalle attività lavorative che spesso impongono posture scorrette.

I compensi posturali indotti dal nostro modo di vivere con il tempo ci portano a sviluppare problematiche osteoarticolari anche importanti, il network interno al nostro organismo possiede dei collegamenti talmente fini che i feedback indotti possono svilupparsi in ogni direzione, collegando in maniera fine e costante ogni cellula del nostro corpo.

Varie ricerche hanno dimostrato che un corretto atteggiamento posturale ha la capacità di indurre una gestione positiva dell’emotività.

Ognuno di noi è portato a pensare che il camminare sia un’attività motoria talmente naturale da non aver bisogno di un esperto per migliorare questo gesto, purtroppo non è così, perché tutti noi siamo ormai figli del progresso tecnologico, il quale ha portato dei vantaggi, ma anche delle modifiche alla nostra vita talmente invasive da stravolgere la nostra “intelligenza motoria”.

Walk in balance si propone di approfondire gli studi già fatti e facilitare l’apprendimento per migliorare il nostro benessere.

Il M° Enea Berardo a Balme TO

Il piede e la lingua nella nostra postura

Molti autori, dalla Dott.ssa F. Mezieres alla Dott.ssa I. Rolf, fino a Myers e altri ancora, descrivono l’interazione tra le varie parti del nostro corpo.

Nella nostra vita attuale siamo sempre meno attenti alla percezione del corpo, adesso sono le macchine a lavorare per noi e il nostro contatto con l’ambiente naturale è sempre meno frequente. Il progresso ci ha sicuramente fatto risparmiare molte fatiche fisiche ma ci sta allontanando sempre più dalla natura e dalla naturalità della nostra crescita.

Camminare su pavimenti levigati o su strade asfaltate non fa parte di quanto la nostra evoluzione ha previsto portandoci a diventare esseri umani, stiamo quindi pagando la nostra ignoranza motoria con compensi posturali sicuramente dannosi.

Nelle immagini sopra alcuni esempi di come inconsapevolmente l’utilizzo scorretto del passo possa essere alla base di molti squilibri posturali che nel tempo svilupperanno compensi e patologie

Il nostro sistema connettivo può essere assimilato, in maniera molto grezza, ai fili con cui il burattinaio muove le proprie marionette. Il sistema “connettivo”, come dice la parola, connette, ma le connessioni sono finemente influenzate da una miriade di fattori tra i quali in gran parte dai nostri sensi. La vista, l’udito, il tatto, il sistema cinestesico, ma anche l’umore e la deglutizione, esatto, anche la deglutizione e quindi tutto l’apparato stomatognatico incidono nella nostra postura.

Lo studio della Posturologia abbraccia talmente tante competenze che deve essere obbligatoriamente un lavoro di equipe dove l’Insegnante di Walk in Balance può essere un collaboratore prezioso.

La Postura obbedisce a tre leggi fondamentali, equilibrio, economia e confort, la posizione che assume la nostra testa rispetto al corretto allineamento vertebrale è essenziale per la salute di tutto il nostro sistema posturale, un’azione determinante nel posizionamento del collo e della testa viene svolta dalla lingua e dal suo utilizzo durante la deglutizione. L’appoggio principale del cranio è l’atlante, anteriormente, posteriormente e ai lati di questo fulcro si attivano moltissime linee di tensione il cui corretto equilibrio determina il corretto posizionamento della testa e del collo. Sia la muscolatura linguale che la stimolazione che essa può avere in un punto preciso del palato possono determinare tensioni anomale e quindi un cattivo posizionamento della testa.

In un delicato equilibrio, come quello del posizionamento posturale dei vari segmenti del corpo, la testa, che ha un peso variabile dai 4 ai 6 Kg, riveste una grande importanza in quanto si trova nella parte più alta del corpo e quindi distante da punto di appoggio (piedi), ogni suo sbilanciamento viene quindi amplificato proprio dalla sua particolare collocazione.

Anno 2008 Merano 2000 Alessio Lorenzoni e alle spalle il M° Tommy Shoepf

Camminare bene

Si dice che la camminata sia un atto spontaneo e per questo impossibile da correggere. Si dice anche che la camminata sia un tratto distintivo di ogni individuo e per questo l’atto più naturale che compie l’uomo.

Il nostro punto di vista si discosta molto da queste generalizzazioni, forse troppo semplicistiche, senza per questo volerci porre sul pulpito della verità. Lo studio della postura è molto vasto e complesso e si lega a molti ambiti come la vista, l’udito, l’apparato vestibolare, il sistema stomatognatico, la respirazione, l’appoggio podalico, la capacità percettiva, lo sviluppo coordinativo, la parte emotiva. Inoltre l’attitudine ad assumere certe posizioni nello spazio si riflette sull’umore, sui metabolismi, sul sistema endocrino, sul sistema immunitario e inoltre sull’immagine sociale.

Il cammino nasce dall’esigenza di spostarci, per fame, difesa, attacco; è un atto che si è evoluto nel corso di milioni di anni affinando tutti gli aspetti che lo costituiscono in relazione ad un ambiente naturale. Da pochi anni invece l’uomo si è inventato pavimenti, strade, città, fino ad arrivare alle automobili, compüter, televisioni, ascensori. Inoltre le persone si muovono sempre meno mangiando sempre di più e in maniera tutt’altro che naturale.

Ma allora cosa si intende per camminare bene? L’atto del cammino dovrebbe coinvolgere la gran parte dei gruppi muscolari, mentre l’abitudine a camminare su terreni cittadini levigati, con un utilizzo sempre minore del sistema percettivo ci porta a camminare in maniera “artificiale”, il bacino spesso si “siede” e altre volte si sporge anteriormente in maniera eccessiva, durante il cammino diventa un tutt’uno con il busto, bloccando di fatto ogni attività vertebrale, le braccia non oscillano più e vengono trasportate come pesi inattivi. I piedi vengono utilizzati come sostegni passivi perdendo così la loro importante funzione recettoriale di organi di senso.

Le braccia, che nell’uomo sono divenute arti superiori, per quanto riguarda il buon cammino dovrebbero comportarsi come arti anteriori oscillando controlateralmente agli arti inferiori, la testa dovrebbe essere ben in linea con il corpo e non protesa in avanti, tutto il corpo dovrebbe avere una perfetta perpendicolarità con il centro di gravità evitando di inclinarsi in avanti, il tallone dovrebbe essere il primo contatto con il terreno e la punta dovrebbe scendere con il controllo muscolare in modo da ammortizzare lo spostamento del peso corporeo, il bacino dovrebbe mantenere tutti i sui complessi movimenti di rotazione e bascula come negli animali proprio per rendere il passo più fluido e “rotondo”. Le strategie articolari dell’arto inferiore devono variare gli angoli di lavoro rispetto al “cammino cittadino” .

In molte città stanno fortunatamente nascendo gruppi di cammino, questo è sicuramente positivo perché comunque camminare fa bene, soprattutto se si riesce a far muovere i sedentari. L’obiettivo di Walk in Balance è quello di fornire le basi per una tecnica di cammino rispettosa della fisiologia, in modo da aggiungere ai benefici del camminare quelli molto importanti del “camminare bene”.

Tensintegrità

I dolori articolari, mal di testa, mal di schiena, sono sempre più frequenti, il nostro modo di vivere, almeno quello più comune, ci porta a ricercare le vie più brevi, una pillola, una iniezione, l’obiettivo è soffocare il sintomo.

Probabilmente per il prossimo futuro questo modo di interpretare la vita sarà quello vincente, in quanto apparentemente più comodo, ma ci sono anche altri approcci, più adatti a persone che non vogliono più imbottirsi di chimica, a meno che non ce ne sia una vera necessità.

Da un punto di vista meccanico la postura riguarda la capacità di posizionare i vari segmenti del nostro corpo in relazione alla forza di gravità in modo da essere tra loro in equilibrio, consumare il minimo di energia e dare un confort alla nostra persona.

Per arrivare ad una visione globale occorre passare per uno studio analitico

La postura è condizionata da una moltitudine di fattori tra cui l’umore, diventa quindi importante comprendere che una rieducazione posturale non può limitarsi alla sola azione meccanica, ma prendere in considerazione un’attività che possa essere contemporaneamente valida sotto vari aspetti. È anche vero che il riallineamento posturale, quando ben eseguito, porta ad un miglioramento dell’umore, per cui il detto “mens sana in corpore sano” risulta sempre attuale.

Oggi il mondo si divide in paesi tecnologicamente avanzati che stranamente soffrono delle così dette “malattie del benessere” e paesi dove la fame e le malattie contagiose sono il problema maggiore. In quei paesi meno sviluppati tecnologicamente, le persone sono ancora più vicine ad una vita più naturale e raramente soffrono di mal di schiena e dolori articolari; sono molti gli autori che portano questo esempio come punto di partenza per spiegare l’importanza di un corretto allineamento posturale.

In questo contesto è importante conoscere almeno sommariamente il concetto di tensegrità. Richard Buckminster Fuller, la cui filosofia può essere compresa dalle parole di una sua citazione “Non cambierai mai le cose combattendo la realtà esistente. Per cambiare qualcosa, costruisci un modello nuovo che renda la realtà obsoleta.”, ha coniato questo termine.

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